1944: Scudetto allo Spezia. Fu vera gloria?15/7/2021

Memoria per 1944: Scudetto allo Spezia. Fu vera gloria?

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1944: Scudetto allo Spezia. Fu vera gloria?15/7/2021

di Giovanni Curatola

Il campionato di calcio 1943-44 sarà nel dopoguerra denominato “Campionato Alta Italia”, e lo scudetto ivi regolarmente assegnato (e vinto dai Vigili del Fuoco di La Spezia) ingiustamente ridotto a semplice titolo onorifico. Avendo la gravissima colpa di essere un campionato disputatosi (benché tutto regolarmente) nella Repubblica Sociale Italiana (ossia in tutto il territorio italiano ad eccezione delle provincie occupate dagli anglo-americani), non meritava certo l’equiparazione con gli altri campionati nazionali. La dichiarazione di illegittimità che ne scaturirà (ottusa, perché col pretesto politico si penalizzerà l’aspetto sportivo) finirà pertanto col danneggiare chi quel campionato e quello scudetto lo vinse. E pure con pieno merito.

Già nell’estate 1943, con l'aggravarsi dell'andamento della guerra per l'Italia e con la Sicilia già invasa dagli Alleati, la Federazione Italiana Gioco Calcio (la stessa FIGC di oggi) stabilì che fino a fine guerra al posto di un campionato nazionale unico si sarebbe disputato un campionato misto A-B con gironi interregionali da iniziarsi il 3 ottobre 1943. Tuttavia il precipitare della situazione bellica (stadi sinistrati, calciatori al fronte e bombardamenti nemici) indusse alla sospensione di ogni attività sportiva nazionale per «lasciare totalmente gli atleti militari a compiere il loro dovere di soldati». Dopo il 25 luglio 1943 e la caduta del regime, i nuovi vertici della FIGC confermarono l’impossibilità di ogni ripresa di attività sportiva. Arrivò poi l'8 settembre, e con l'Italia divisa in due dal fronte di guerra (centro-nord controllato dalla nascente Repubblica Sociale Italiana e la parte meridionale dalle truppe alleate) venne meno anche l'unità della FIGC. La sede di CONI, FIGC e di tutte le altre federazioni sportive furono spostate da Roma a Venezia.

Nel gennaio del 1944, tuttavia, la FIGC “fascista” gettò le basi per il Campionato di Divisione Nazionale (quello poi denominato “Campionato Alta Italia”). I calciatori sorpresi in territorio della RSI dopo l’8 settembre furono teoricamente liberi di giocare dove volevano, ad eccezione dei giovani delle classi 1923, 1924 e 1925 perché richiamati alle armi. Per esentare i giocatori dalla leva, diverse società ricorsero all'espediente di associarsi a corpi militari o aziende belliche, dei quali i propri calciatori sarebbero entrati a fare parte (ad esempio il Torino allenato da Vittorio Pozzo con la FIAT, la Juventus con Cisitalia, il Novara con l'Istituto Geografico De Agostini, lo Spezia col 42° Corpo dei Vigili del Fuoco). Tra mille difficoltà dovute alla guerra (spostamenti, rastrellamenti, bombardamenti, fronte in continuo movimento, ecc.), il campionato ebbe comunque inizio. I Vigili del Fuoco dello Spezia furono costretti a giocare spesso le gare casalinghe a Carpi, essendo il proprio stadio reso inagibile dai bombardamenti. Con le strade sconnesse, capitava agli atleti anche di fare tratti di strada a piedi o in bicicletta. Fra gennaio e aprile furono disputati 7 gironi regionali: ligure-piemontese, lombardo, veneto, giuliano, emiliano, toscano e romano. Le classificate di ogni girone si affrontarono poi in 3 gironi semifinali da 4 squadre ciascuno, ad eccezione della squadre laziali essendo Roma, nel frattempo, stata “liberata” dagli anglo-americani. Il girone A (comprendente Torino, Juventus, Inter e Varese) fu il più equilibrato. Lo vinse il Torino-FIAT di Pozzo. Quello B (Triestina, Venezia, Verona e Ampelea, slovena) fu vinto dal Venezia. Infine, in quello C trionfarono i Vigili del Fuoco di La Spezia, che schieravano i bomber Viani e Angelini, il regista Tori, il portiere Tavoletti e il terzino Gramaglia. L’allenatore era Ottavio Barbieri, le altre squadre del girone Bologna, Lucchese e Montecatini.

Nel girone finale, giocato a Milano il 9, il 16 e il 20 luglio 1944, approdarono dunque Venezia, Torino FIAT (praticamente già il “Grande Torino” degli anni a venire) e i Vigili del Fuoco di La Spezia, vera sorpresa del girone. L'Arena di Milano, sempre semideserta per timore (di rastrellamenti tedeschi diranno gli antifascisti, ma di bombardamenti anglo-americani per l’esattezza), vide un 1-1 iniziale tra Spezia e Venezia. Giorno 16 il Torino, arrivato appena in tempo da Trieste, risentì del lungo viaggio interrotto qua e là da bombardamenti nemici e perse inaspettatamente 2-1 coi Vigili del Fuoco di La Spezia. Per i liguri, un successo comunque storico. Il 20 luglio, infine, i lagunari giocarono col Torino, già estromesso dalla vittoria finale. Il Venezia avrebbe potuto aggiudicarsi il titolo in caso di vittoria con 2 reti di scarto. Tuttavia il Torino, tutt’altro che demotivato, travolse il Venezia 5-2 e consegnò sorprendentemente, così, il primo posto ai Vigili del Fuoco spezzini.

 Tanto gli organi sportivi della Repubblica Sociale Italiana che i principali giornali sportivi (“Gazzetta dello Sport” e “Guerin Sportivo” su tutti), definirono la Divisione Nazionale 1944 "campionato italiano" a tutti gli effetti, mentre il Regno d'Italia del Sud, col decreto legislativo n.249 del 5 ottobre 1944, lo considerò illegittimo perché organizzato dalla R.S.I.. Alla conclusione delle ostilità belliche, si aprì un dibattito sul valore di quella competizione, che i più delegittimarono non ritenendola degna di essere considerato una manifestazione a carattere nazionale. La FIGC annullò la fusione tra i Vigili del Fuoco e lo Spezia A.C., che disputò la Serie B. Da allora ad oggi, la FIGC ha sempre negato l’ufficialità della "Divisione Nazionale" (o "Campionato Alta Italia" che dir si voglia). Tuttavia, nel 2000, su istanza ufficiale dell’allora sindaco spezzino la FIGC ha istituito una commissione circa l’assegnazione dello scudetto 1943-1944. Pur non riconoscendo il torneo quale edizione del campionato italiano di calcio, la FIGC ha parzialmente accolto le istanze dello Spezia assegnandogli un titolo sportivo onorifico, ufficiale si ma non equiparabile allo scudetto, oltre alla facoltà di apporre permanentemente sulle proprie maglie divise uno speciale distintivo in ricordo di quell'impresa. Non ancora appagata, la società ligure nel 2019, appoggiata dal Comune, è tornata a chiedere il riconoscimento di uno scudetto vero e proprio per quella stagione incriminata. La quale, al di là delle squadre del Centro-Sud impossibilitate a parteciparvi per motivi bellici, puzza sempre troppo di fascismo per venire riabilitata interamente. Ma lo sport è sport, la politica è politica, che diamine..!! Di acqua del buon senso da gettare sul fuoco ancora vivo di un antifascismo ottuso e irrazionale ne servirebbe tanta. Magari ricorrendo, per l’occasione, proprio ai Vigili del Fuoco di La Spezia…

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