Libero Grassi, solo contro il racket1924-1991

Memoria per Libero Grassi, solo contro il racket

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Libero Grassi, solo contro il racket1924-1991

di Giovanna Ferradini

Libero Grassi è stato un imprenditore italiano, ucciso da cosa nostra dopo che iniziò un'azione, in perfetta solitudine, contro una richiesta di pizzo senza ricevere alcun appoggio da parte delle associazioni di categoria. Nacqu a Catania, ma si trasferì a 8 anni a Palermo, dove i genitori gli danno il nome di Libero in ricordo del sacrificio di Giacomo Matteotti. La sua famiglia era antifascista e anche Libero maturò una posizione avversa al regime di Benito Mussolini. Nel 1942 si trasferisce a Roma, dove studia scienze politiche durante la seconda guerra mondiale. Entrò poi in seminario, <<decisione questa presa, non per una vocazione maturata nell'avversità della guerra, bensì per il rifiuto di combattere una guerra ingiusta al fianco di fascisti e nazisti>>. Ne esce dopo la liberazione, tornando a studiare. Passa però alla facoltà di giurisprudenza all'Università di Palermo. Malgrado l'intenzione di divenire diplomatico, prosegue l'attività del padre come commerciante. Negli anni cinquanta si trasferisce a Gallarate, dove entra nel mondo dell'imprenditoria; in seguito torna nel capoluogo siciliano per aprire uno stabilimento tessile. Nel 1961 inizia a scrivere articoli politici per vari giornali e, successivamente, si dà anche alla politica attiva con il Partito Repubblicano Italiano, dal quale viene nominato, nella seconda metà degli anni settanta, "suo rappresentante in seno al consiglio di amministrazione dell'azienda municipalizzata del gas". Dopo aver avuto alcuni problemi con la fabbrica di famiglia, viene preso di mira da Cosa nostra, che pretende il pagamento del pizzo. Libero Grassi ha il coraggio di opporsi alle richieste di racket della mafia, e di uscire allo scoperto denunciando gli estorsori. I suoi dipendenti lo aiutano facendo scoprire degli emissari, ma la situazione peggiora. La condanna a morte di Grassi arriva con la pubblicazione sul Giornale di Sicilia di una lettera sul suo rifiuto a cedere ai ricatti della mafia.

Libero Grassi, Catania 19 Luglio 1924 – Palermo 29 Agosto 1991

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