"Le Rivoltelle", colori mischiati con grinta
28 maggio 2016
di Vittorio Esperia
Le Rivoltelle sono una rock band, tutta al femminile con una personalità ironica e anticonformista, nata nel 2005 dall’incontro tra le calabresi Elena (voce, violino, sax e chitarre), Alessandra (basso, chitarre, voce e cori), Paola (batteria, percussioni e cori) e Angela (chitarre e cori). <<Noi componiamo e arrangiamo le nostre canzoni, ma siamo anche originalissime interpreti. Volutamente fuori dagli schemi, suoniamo giocando su ritmi e sonorità mediterranee, in un abile mix di strumenti e voci>>.
Cosa volete esprimere con la Vostra musica?
<<La nostra rabbia del Sud. La nostra musica è il modo che abbiamo per raccontare e raccontarci. Abbiamo scelto il linguaggio musicale - che è quello che più ci appartiene - per veicolare un messaggio di rottura e cambiamento. La nostra esperienza di donne, che affermano con forza la propria volontà di emergere in un contesto che è stato per troppo tempo appannaggio della figura maschile, vuole essere un esempio di autonomia e autodeterminazione femminile>>.
La frase di Alexander Jodorowsky. "Il tempo dissolve il superfluo e conserva l'essenziale", cosa vi fa venire in mente?
<<Viviamo un’epoca difficile, di passioni tristi e animi tormentati. Niente sembra avere un senso perché tutto è dominato da logiche, implacabili, in cui il forte domina sul più debole e l’immagine prevale sul contenuto. Assistiamo a un progressivo imbarbarimento dello spirito e a una totale mancanza di sensibilità. L’inutile diventa necessario e il necessario perde di significato. L’essenziale è l’autentico e noi cerchiamo sempre di rimanere fedeli a quello che siamo>>.
Che spazio ha - nella Vostra poetica - la memoria?
<<La memoria ha un ruolo fondamentale nelle nostre vite e nella nostra dimensione di artiste. Attraverso il ricordo di ciò che eravamo riusciamo a non perdere mai il contato con le nostre origini, che sono fondamentali nel nostro processo di creazione artistica e musicale>>.
Un ricordo che vi ha emozionato, anche non legato alla musica?
<<Il ricordo che ci ha emozionato, ed il cui pensiero ancora ci commuove, è legato all’incontro con il nostro produttore Mimmo Cristiani e la nostra manager Daniela Tripodi perché quell’incontro ha cambiato per sempre le nostre vite>>.
Come legate la dolcezza dei bambini, il calore del Sud e la rabbia che emerge dai testi delle Vostre canzoni?
<<Sono tutti colori che, mischiati insieme, fanno un unico splendido quadro. Sfumature diverse di un’unica anima vibrante>>.
Il futuro rappresenta una memoria del passato o uno spazio vuoto da colmare?
<<Il futuro è tutto ciò che ci aspettiamo di vivere: è il frutto dei nostri sacrifici e la realizzazione dei nostri desideri. È la storia che abbiamo ancora da scrivere>>.
"Le Rivoltelle", oggi, cosa portano nel cuore?
<<La passione forte e sempre viva per la musica e la voglia di arrivare sempre più lontano>>.
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News » INTERVISTE | sabato 28 maggio 2016
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