1976-86: Il Palermo nel decennio degli albori di radio e tv locali31/5/2019

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1976-86: Il Palermo nel decennio degli albori di radio e tv locali31/5/2019

di Giovanni Curatola

IL PALERMO IN RADIO. La storia delle radio locali a Palermo nasce nel tardo 1975, coi primi rudimentali esperimenti via etere fatti con ripetitori modesti e acquistati in Nord Italia e che “coprono” solo il quartiere in cui sono istallati, o poco più. “Radio Cosmo” è la prima in assoluto (trasmette da via Gambaro e la frequenza non va oltre il quartiere Noce). Poi è la volta di “Palermo Radio Attiva” e “Radio Giovane”, quindi di “Radio Palermo Centrale”, che trasmette solo musica e sopravvissuta fino ad oggi ancor oggi, sebbene con sede spostata a Bagheria. Ma la prima radio palermitana ad intera copertura cittadina è “Radio Tele Palermo”, nata a inizio 1976 con sede a Baida, in posizione elevata per far arrivare il segnale da via Oreto fin quasi a Mondello. Per assicurare una copertura completa, sia radio che tv che telefonia, la particolare conformazione geografica del palermitano non consente alternative: o il ripetitore lo piazzi a Monte Pellegrino (sacrificando la buona ricezione di alcune zone fra cui Mondello), o sulle montagne opposte di Baida, Monreale e S.Martino delle Scale. I primi, pioneristici esperimenti di quell’inverno 1975/76 oggi fanno sorridere: un disgraziato in giro per la città con radiolina in mano per verificare la ricezione del segnale, un altro appollaiato su in montagna, al freddo e al gelo, per girare il ripetitore secondo le indicazioni ricevute dal collega in città. Ad ogni modo nel febbraio 1976 “Radio Tele Palermo” inizia a trasmettere, anticipando di qualche giorno l’inizio delle trasmissioni di quella che sarà un pò la radio dei ragazzi di sinistra della città: “Radio Pal”. Ma l’emittente radiofonica locale che per prima, dopo aver ampliato la potenza dei suoi ripetitori e diventata di fatto in pochi mesi la radio più importante della Sicilia Occidentale, inizia a dare particolare risalto alla squadra di calcio cittadina è “Radio Palermo Centrale”. Gianni Matranga, tra i soci fondatori della radio e grande tifoso del Palermo, ha l’idea delle radiocronache integrali delle partite dei rosa, quando RadioUno trasmette solo i 2° tempi di Serie A con la storica “Tutto il calcio minuto per minuto”. Il progetto è ambizioso, ma con l’aiuto della Sip (antenata della Tim) che garantisce una linea dedicata nei vari stadi in cui gioca il Palermo, è realizzabile. Per la voce a cui affidare le gesta dei giocatori, Matranga pensa nientemeno che a Nicolò Carosio, il più grande radiocronista italiano ormai in pensione, legato alle vittorie italiane dei Mondiali del ’34 e del ’38. Si fa leva sulla sua “palermitanità” e sulla sua prospettiva di rientrare nel mondo del calcio. Quelli di “Radio Palermo Centrale” lo scovano a Milano, dove adesso vive, e nell’osteria dove si danno appuntamento lo convincono assicurandogli 475.000 lire a partita. Così il radiocronista degli anni del fascismo e del dopoguerra fino ai mondiali del ’70, torna in pista con questa parentesi di 5 anni in rosanero, fino al suo ritiro dalla professione nei primi anni ’80.

IL PALERMO IN TELEVISIONE. Nella seconda metà degli anni ’70, il Palermo inizia a ritagliarsi uno spazio tutto suo anche nelle tv locali, i cui studi sono spesso saloni di casa del regista o del proprietario dell’emittente. La prima trasmissione che fuori dai consueti tg tratta delle gesta dei rosanero, allora stabilmente in Serie B, è “Splash”. Lo conduce, dagli studi di “Video Pa” (un piccolo appartamento al 13° piano di via Thaon de Revel) Salvatore Geraci, firma del “Corriere dello Sport”. Per volontà dello stesso conduttore, il programma (1 ora e mezza a settimana) è leggero, scanzonato, fuori dalle righe. Intende prendere meno sul serio l’aspetto pallonaro, offrendo al pubblico i giocatori in altre vesti rispetto a quelle abituali: fra le mura domestiche, alle prese con canzoni, balli, scherzi e sketch coi tifosi, ecc.. E dopo qualche tempo di esitazione in cui rifiutano l’invito in trasmissione, i giocatori del Palermo si calano nel clima goliardico e finiscono per fare a gara per parteciparvi. Anche le mogli dei calciatori vengono spesso invitate in studio, e questo tono da avanspettacolo ha successo. Così nel 1977, quando nasce “Tele Sicilia” con strumentazioni decisamente migliori di “Video Pa”, ripetitori più potenti, segnale più pulito e mezzi finanziari più ingenti, Geraci trasloca lì e “Splash” diventa in breve il programma più seguito e ad oggi più caro che i tifosi meno giovani ancora ricordano: “Sotto l’erba”. Il tono resta rigorosamente quello sbarazzino del programma precedente, ma in più nascono rubriche nuove come “Fai schifo sempre” (dedicato al peggiore in campo della partita precedente), filmati della partita girati da “sotto l’erba” appunto, prospettiva assolutamente inedita per i tempi, “Ma le gambe” (quiz in cui i telespettatori devono indovinare un giocatore da filmati di sole gambe appunto) o il tabellone con 90 numeri dove si scommette sui minuti in cui il Palermo avrebbe segnato nella gara successiva. L’aspetto dissacratorio (coi giocatori finiti perfino a cucinare, fare cabaret o chiedere l’elemosina fuori le chiese) è affidato al giovane Guido Monastra, mentre Antonio Asaro, Caterina Bruno, Paolo Vannini, Angelo Scuderi e Vito Maggio completano un cast giornalistico di prim’ordine. Per questa, e per altre trasmissioni di successo, “Tele Sicilia” diventa in breve la tv locale più seguita di Palermo e provincia, scavalcando perfino “Tele Giornale di Sicilia” (TGS) e “Tele Radio Mediterraneo” (TRM). Nel 1984 però, con la prematura scomparsa del proprietario-editore Giuseppe Maggio Malveri, l’emittente si ridimensiona fortemente e i successori faranno salti mortali per non farla chiudere. “Sotto l’erba” trasloca a “TeleRegione” col nome di “Bellissima”. Perno è sempre il duo Geraci-Monastra, mentre il cabaret è affidato alla chitarra e all’ironia di Tony Sperandeo e Giovanni Alamia. Epiche, le domeniche sera in cui il Palermo gioca fuori casa, le corse contro il tempo di “Tele Sicilia” e TRM per arrivare in studio e mandare in onda la partita prima dell’altra emittente. TRM riesce quasi sempre a fregare la tv rivale con uno stratagemma: a fine primo tempo, a Brescia o Cava dei Tirreni piuttosto che a Pistoia o a Bergamo, uno dei due giornalisti lì inviati scappa dallo stadio con la “pizza” del primo tempo per raggiungere Milano, Roma o Napoli e da lì tornare a Palermo. Quando il collega rimasto allo stadio raggiunge a sua volta l’aeroporto con la pizza del 2° tempo, quello già in sede calcola il tempo di volo + arrivo in città del collega, e un’ora prima inizia a mandare in tv il 1° tempo, sperando che il collega lo raggiunga in tempo per mandare in onda senza interruzioni la nuova “pizza” col 2° tempo. Così “Tele Sicilia” è quasi sempre battuta sul tempo, depredata da quei tifosi che fino a notte fonda vedono la partita sul canale rivale.

L’8 settembre 1986, infine, il Palermo è radiato dalla Serie B, 10 giorni dopo fallisce. Anche se dall’anno dopo ripartirà dalla C2 con una società nuova di zecca, un’epoca non solo calcistica ma anche radiofonica e televisiva finisce per sempre.

Fonte principale: "Prove tecniche di trasmissione", di L.Luca, Ed.Sigma

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