Chiara Ricci - Scrittrice innamorata di cinema1/3/2023

Memoria per Chiara Ricci - Scrittrice innamorata di cinema

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Chiara Ricci - Scrittrice innamorata di cinema1/3/2023

di Roberto Dall'Acqua

- Chiara come ti sei scoperta scrittrice?

Le mie aspirazioni da bambina erano tutt’altre: diventare un’archeologa e specializzarmi in egittologia. Poi, però, ho “incontrato” Anna Magnani. O lei ha “incontrato” me, non so dire. Certo è che nemmeno a dieci anni e senza averla mai vista in una foto, lei era la mia “attrice preferita”. Così documentano i miei diari di scuola di allora. Crescendo, poi, ho voluto saperne di più, vedere i suoi film, “conoscerla” per quanto possibile. A dodici anni mia sorella mi regalò la bellissima biografia che Patrizia Carrano ha dedicato all’attrice romana. L’ho studiata a lungo, ricopiata quasi per intero nei miei quaderni. Ma non mi era ancora sufficiente. Volevo saperne di più. Così, ho iniziato a creare un mio archivio personale dedicato all’attrice (e non solo ed è il mio tesoro più grande!) e a contattare tutti coloro i quali avevano lavorato o conosciuto Anna Magnani. Prendevo l’elenco e cercavo i recapiti. Scrivevo lettere, telefonavo presentandomi come solo la sana incoscienza di una ragazzina potrebbe far fare. Così ho intessuto rapporti epistolari e/o conosciuto con la stessa Patrizia Carrano e Rinaldo Ricci, l’aiuto regista di Luchino Visconti, Rossella Pirro, moglie di Ugo (con loro si è stretta una vera e propria amicizia durata molti anni), Gian Luigi Rondi, Tullio Pinelli, Francesco Rosi… ho scritto a quante più persone ho potuto. E poi la decisione: niente più archeologia. Sarei diventata storica e critica del cinema. Dovevo solo capire come. Scoprii che all’Università degli Studi Roma Tre vi era il Corso di Laurea in DAMS (Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo). Lì avrei potuto studiare Cinema! Il mio obiettivo era solo uno: scrivere una tesi dedicata ad Anna Magnani. Lì avrei potuto farlo. Non mi preoccupai nemmeno di vedere e scoprire che materie avrei dovuto studiare, quali esami avrei dovuto sostenere. Feci il test di ingresso e venni ammessa. Felicissima di poter realizzare il mio sogno. Nel 2008 scrissi la mia tesi di Laurea Triennale dal titolo Il Teatro davanti alla Macchina da presa – Elementi di teatro nel cinema di Anna Magnani che l’anno seguente divenne il mio primo libro dal titolo Anna Magnani. Vissi d’Arte Vissi d’Amore (Edizioni Sabinae). Da allora ho scoperto l’amore profondo per la scrittura cementando quello per la Storia del Cinema. E non mi sono più fermata. Ho continuato gli studi, ho preso la Laurea Magistrale con una tesi dedicata alla prima regista donna italiana che poi ho trasformato nel libro Il cinema in penombra di Elvira Notari (Lfa Publisher). E la mia scrittura, i miei libri, le mie ricerche sono continuati nel tempo. E ancora continuano… con mia immensa gioia!

- Leggi molto quindi? Cosa ti piace scrivere? Che argomenti?

Amo leggere e da qualche anno mi occupo anche di recensire libri (naturalmente gratuitamente) per il mio sito www.riccichiara.com. Per questo ho creato anche la mia Associazione Culturale “Piazza Navona” attraverso la quale ho creato e gestisco il Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” giunto alla sua quinta edizione. Ovviamente la scrittura è al mio primo posto. Scrivo prevalentemente saggi di Storia del Cinema e del Teatro dedicati in particolar modo a quelle figure di grandi Artisti troppo ingiustamente dimenticati come Alberto Lionello Valeria Moriconi, Monica Vitti, Ugo Tognazzi e Lilla Brignone di cui prima dei miei libri non vi era alcun testo che raccontasse e mostrasse la loro grandezza, la loro bravura, il loro tempo. Ho voluto cimentarmi anche in nuovi generi e stili. Così, ho scritto un racconto per l’antologia “A Roma Prati” (Edizioni della Sera) dal titolo Passeggiata: andata/ritorno e un saggio di inchiesta dedicato alla enigmatica scomparsa di Wilma Montesi, la ragazza trovata senza vita sulla spiaggia di Torvaianica il 9 aprile 1953. Due grandi sfide per me. Ma ho una grande passione per la memoria, amo fare il lavoro di ricerca, scoprire, imparare e poi condividere le mie scoperte, riportare alla luce il nostro passato per conservarlo, farlo nostro e attualizzarlo. E questo mi auguro diventi veramente il mio lavoro. Tutto questo è senza dubbio la mia vita. Spero la lettura, la scrittura e tutto il mondo anche editoriale e archivistico che ruota loro intorno diventino il mio lavoro.  Questo è senza dubbio il mio sogno più grande!

- << Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per il mondo…>>. La scrittura può “fermare” il tempo?

La scrittura non solo può fermare il mondo ma lo può anche proiettare nel futuro. Immagino la scrittura come un fotogramma cinematografico. Le parole sono i fotogrammi mentre le frasi, le pagine, i capitoli, i volumi un vero e proprio film. Le immagini le inseriamo noi attraverso la fantasia, la nostra formazioni, i nostri umori, i nostri caratteri… e proprio come accade per i film,  ogni libro ha su ogni suo lettore un effetto diverso. E questa è un’ulteriore proiezione nel futuro perché poi le emozioni, le sensazioni, quelle emozioni che abbiamo creato e sono state create in noi… restano!

- Cosa ti proponi come obiettivo futuro?

Mi sto impegnando al massimo per fare di questa mia grande passione, di questo grande lavoro… il mio vero lavoro e la mia vita a tutti gli effetti. Spero di continuare le mie attività dell’Associazione Culturale “Piazza Navona” e che possa crescere sana e forte. In particolar modo, spero di poter intessere collaborazioni con Case Editrici e con altri Autori, con la mia attività saltuaria e quasi mai retribuita di insegnante di Storia del Cinema. Trovare il mio spazio e condividere quanto più possibile ciò che amo fare, progettare e lavorare insieme. Naturalmente continuare a scrivere. Non posso farne a meno. Lo scorso novembre è stato pubblicato il mio ultimo libro Wilma Montesi. Una storia sbagliata (Golem Edizioni) da me tanto voluto e amato e già sono in movimento per nuove ricerche e nuovi progetti editoriali. Scrivere e raccontare è meraviglioso. Dar voce alle vite e ai volti del passato è un’emozione unica. Ti permette di compiere viaggi nel tempo e nello spazio. Sono stata fortunata nell’aver avuto la possibilità di poterlo fare. Mi auguro di poter continuare. Di riceverne soddisfazioni, di continuare a farlo e di farne il mio lavoro. Questo significherebbe tantissimo per me. E poi continuare, continuare sempre senza fermarsi mai.

Chiara Ricci scrittrice - YouTube

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