di Vittorio Esperia
Il Giappone offre davvero di tutto, a chi sa dove cercare; non è pratica insolita, nel Paese del Sol Levante, “noleggiare” esseri umani per qualsiasi cosa: una fidanzata fasulla che ci accompagni a una cerimonia scomoda, un fidanzato che sia felice di portarci a far spese, hostess offerte dagli hotel per coccolare chi non riesce a dormire (e no, non ha nulla a che vedere con la prostituzione). La geisha, del resto, è nata qua: usufruire della compagnia di un’altra persona per pratiche assolutamente innocenti.
La popolazione femminile giapponese è sottoposta continuamente a uno stress forse doppio rispetto a quello di cui soffrono gli uomini: essere una donna che lavora, in un Paese dichiaratamente sessistanell’ambiente degli affari, sottopone le fanciulle dagli occhi a mandorla a carichi di stress e aspettative che possono nuocere alla loro salute.
Ma per ogni problema, c’è una cura: esistono alberghi che offrono camere super confort a sole donne – fornite di fazzoletti, struccante e film strappalacrime – per permettere loro (al costo di circa 70 euro a notte) di piangere e sfogarsi in tutta serenità, al riparo da occhi indiscreti, prima di tornare perfettamente operative il giorno seguente. Ikemeso, sull’onda di questo concetto, si è superato: offre direttamente qualcuno, disponibile a recarsi nell’ufficio della “cliente”, che mostrerà filmati o video che inducono al pianto; il servizio include – ed è per ciò molto richiesto – che il succitato qualcuno, un bel ragazzo, asciughi anche le lacrime di chi ha pagato ben 60 euro per essere consolata.
Il nome è da solo una garanzia: ikemen significa “bel ragazzo” e meso meso vuol dire “piangere”. Per l’appunto, il sito offre un portfolio di baldi giovanotti per poter scegliere la tipologia preferita (si va dall’intellettuale al duro-ma-tenero, dal professionista all’uomo maturo) da cui farci asciugare le lacrime in modo seducente.
Solitamente è una prestazione richiesta da gruppi di colleghe stressate; studi hanno dimostrato come questa esercizio, anche se all’apparenza può sembrare assurdo il voler condividere con qualcuno – il pianto è solitamente un momento intimo –, porti in realtà gran beneficio e aiuti a migliorare il clima tra tutte le colleghe. In realtà, ci sarebbe da chiedersi come sono effettivamente le condizioni di lavoro delle donne giapponesi, se hanno bisogno di un bellissimo sconosciuto che le faccia piangere per sfogarsi.
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